STELLE VARIABILI

Il cielo è diviso in 88 costellazioni, divise per due criteri:

  1. Criterio storico
    • - Le dodici costellazioni dello Zodiaco (percorse dal sole durante il suo moto annuale);
    • - Le 36 costellazioni elencate da Tolomeo nell'Almagesto, opera astronomica datata attorno al 150 d.C. e per quasi un millennio considerata la Bibbia delle conoscenze astronomiche. Ora queste sono diventate 38, visto che una di queste è stata suddivisa in tre costellazioni distinte.
    • - Le rimanenti 38 costellazioni moderne, cioè definite dopo il XVII secolo.
  2. Posizione nel cielo della costellazione
    • - 18 costellazioni settentrionali, dette pure boreali;
    • - 34 costellazioni equatoriali;
    • - 36 costellazioni meridionali, dette pure australi.

Per quanto concerne le posizioni nel cielo dei poli (e quindi la determinazione del sud e del nord) si prende in considerazione semplicemente la proiezione sulla sfera celeste del polo terrestre. L'equatore celeste è invece il piano contenente tutti i punti equidistanti tra due poli.

Lista delle Costellazioni

Per la catalogazione di una stella variabile è importante conoscere il nome delle varie costellazioni: ogni stella variabile è infatti denominata in base alla costellazione in cui si trova.
Questo nome è dato in latino, in quanto storicamente i nomi delle costellazioni furono stabiliti in latino.
Ancora oggi viene usato questo sistema in quanto si tratta di una lingua internazionale che evita confusioni tra scienziati di diversi paesi.
La Tabella mostra la lista con tutte le costellazioni e i relativi acronimi.
Il nome della costellazione viene espresso sia al caso nominativo, sia al genitivo in quanto entrambi vengono usati per la denominazione.
Lista delle costellazioni
Nominativo Genitivo Abbreviazione
Andromeda Andromedae And
Antilia Antiliae Ant
Apus Apodis Aps
Aquarius Aquarii Aqr
Aquila Aquilae Aql
Ara Arae Ara
Aries Arietis Ari
Auriga Aurigae Aur
Bootes Bootis Boo
Caelum Caeli Cae
Camelopardalis Camelopardalis Cam
Cancer Cancri Cnc
Canes Venatici Canum Venaticorum CVn
Canis Major Canis Majoris CMa
Canis Minor Canis Minoris CMi
Capricornus Capricorni Cap
Carina Carinae Car
Cassiopeia Cassiopeiae Cas
Centaurus Centauri Cen
Cepheus Cephei Cep
Cetus Ceti Cet
Chamaeleon Chamaeleontis Cha
Circinus Circini Cir
Columba Columbae Col
Coma Berenices Comae Berenices Com
Corona Austrina Coronae Austrinae CrA
Corona Borealis Coronae Borealis CrB
Corvus Corvi Crv
Crater Crateris Crt
Crux Crucis Cru
Cygnus Cygni Cyg
Delphinus Delphini Del
Dorado Doradus Dor
Draco Draconis Dra
Equuleus Equulei Equ
Eridanus Eridani Eri
Fornax Fornacis For
Gemini Geminarum Gem
Grus Gruis Gru
Hercules Herculis Her
Horologium Horologii Hor
Hydra Hydrae Hya
Hydrus Hydri Hyi
Indus Indi Ind
Lacerta Lacertae Lac
Leo Leonis Leo
Leo Minor Leonis Minoris LMi
Lepus Leporis Lep
Libra Librae Lib
Lupus Lupi Lup
Lynx Lyncis Lyn
Lyra Lyrae Lyr
Mensa Mensae Men
Microscopium Mcroscopii Mic
Monoceros Monocerotis Mon
Musca Muscae Mus
Norma Normae Nor
Octans Octantis Oct
Ophiuchus Ophiuchi Oph
Orion Orionis Ori
Pavo Pavonis Pav
Pegasus Pegasi Peg
Perseus Persei Per
Phoenix Phoenicis Phe
Pictor Pictoris Pic
Pisces Piscium Psc
Piscis Austrinus Piscis Austrini PsA
Puppis Puppis Pup
Pyxis Pyxidis Pyx
Reticulum Reticuli Ret
Sagitta Sagittae Sge
Sagittarius Sagittarii Sgr
Scorpius Scorpii Sco
Sculptor Sculptoris Sci
Scutum Scuti Sct
Serpens Serpentis Ser
Sextans Sextantis Sex
Taurus Tauri Tau
Telescopium Telescopii Tel
Triangulum Trianguli Tri
Triangulum Australe Trianguli Australis Tra
Tucana Tucanae Tuc
Ursa Major Ursae Majoris UMa
Ursa Minor Ursae Minoris UMi
Vela Velorum Vel
Virgo Virginis Vir
Volans Volantis Vol
Vulpecula Vulpeculae Vul
La lista dei nomi delle costellazioni con relativo acronimo.

Tutte le stelle variabili sono catalogate nel General Catalogue of Variabile Stars pubblicato per la prima volta nell'URSS nel 1948. Questo è costantemente aggiornato con le nuove scoperte e ora pure disponibile online, aggiornato dallo Stemberg Astronomical Institute a Mosca. Il grosso problema per gli astronomi è stato, infatti, trovare un sistema efficace per la classificazione di ogni nuova variabile scoperta. Già i greci nell'antichità notarono il mutamento di luminosità di alcune stelle, ma solo a partire dalla fine del XVI secolo gli astronomi iniziarono ad osservare questo tipo di fenomeno. Essi cominciarono a osservarle in modo sistematico solo a partire dall'inizio del XIX secolo, ma a quel tempo le conoscenze in merito erano logicamente scarse. La prima proposta di catalogazione deriva da un astronomo tedesco, Argelander, famoso per il catalogo di Bonn e per la messa a punto di un metodo di osservazione di variabili. Egli decise di denominare la prima variabile con la lettera R, visto che molte di queste erano stelle rosse (rot in tedesco, rouge in francese, red in inglese). Il l'associazione astronomica tedesca decise di adottare il metodo proposto da Argelander: ogni variabile veniva descritta con una lettera maiuscola a partire dalla R, seguita dal nome latino della costellazione in cui si trovava (cfr.:lista delle costellazioni). La prima variabile della costellazione sarebbe dunque stata la R, poi la S e via di seguito fino alla Z.

Venne poi deciso di raddoppiare queste lettere: dopo la Z ci sarebbe stata la RR dopo la RZ si passava alla SS (non alla SR), ST, e così alla ZZ Questo metodo venne adottato fino al , quando nella costellazione del Cigno venne scoperta una 54esima variabile (ZZ Cygni) e quindi non si poteva più classificarne delle nuove. Inizialmente si pensò di chiamare la variabile seguente RRR, ma, su proposta dell'astronomo Ristenpart, la Commissione delle stelle Variabili (nata ) decise di iniziare la nomenclatura con AA, fino ad AZ. In seguito si sarebbe passati a BB,...BZ fino all'ultima variabile che sarebbe stata chiamata QZ (infatti la lettera R è già stata usata in precedenza). Questo metodo permetteva la classificazione di 334 variabili differenti per ogni costellazione. Nel con la scoperta della QZ Sagittarii il problema fu riaperto. Su proposta del francese André si decise di proseguire nella nomenclatura con la lettera V seguita dal numero della variabile. Dopo la QZ Sagittarii (la 334esima variabile della costellazione del Sagittario) sarebbe dunque venuta la V335 Sagittarii. Questo metodo è usato ancora oggi: per esempio la costellazione con il maggior numero di variabili è quella del Sagittario, che nel arrivava alla V5114; contrariamente la costellazione con meno variabili risulta essere quella di Bulino, nella quale sono state scoperte solo 22 stelle variabili.

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